Incipit

domenica, 20 Giugno 2010 by

Eccolo. Il “Vuoto ” della Domenica Sera.(Incipit)

Credo sia uno spazio ovattato a parte,qualcosa di assolutamente intangibile. Ritrovarsi con la scrivania sommersa di libri e fogli mischiati ad oggetti più improbabili come orecchini, CD e occhiali da sole. I vestiti sparsi e le lenzuola sfatte sono un ricordo  di un fine settimana qualsiasi quasi a voler sottolineare il caos e la mancanza di un perché.

Poi ci si ritrova con un Incipit in mente,mentre si sta guidando verso casa, ed è quasi come se mi venisse voglia di discutere sulla profondità dei sentimenti.  Un vuoto cosmico riempito di parole che domani assomiglieranno a banalità,eppure sono lì che decidono di uscire. Come se la stessa pelle decidesse di tutto punto, di voler descrivere qualcosa che la riguarda. Con quali parole? Ci si sente stupidi e infantili, persi in un istante al quale non si sa che peso dare( è esattamente così) e poi c’è quell’ingenuità che ti fa parlare e sentire che in fondo,  ogni cosa ha un suo valore. Nell’attimo stesso  in cui hai ceduto, ti sei sentita fragile ma vera, avevi una paura che ti spezzava il fiato  ma ti sei fidata.

Ed è una questione di qualità,sentirsi così. Ed è un sentire diverso, senza presunzione.La brevità di uno scritto,a volte,prescinde dalle intenzioni. Io non so dilungarmi troppo come in un racconto,quando parlo di me.E poi arriva il Lunedì,che  ci riporta nel nostro soffice mondo di certezze e abitudini, dove non c’è più spazio per nessuno.

Ho perso mille incipit così,perché non dovevo lasciarmi coinvolgere.

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