Archivio di Gennaio 2010

LO SPAZIO DELLE EMOZIONI

sabato, 30 Gennaio 2010 by

I  SOGNI FINISCONO…MA QUALCHE VOLTA SI AVVERANO.

Scrivo questa breve storia per tutte quelle persone che come me credono ancora nei sogni, che sanno ancora emozionarsi davanti alle cose autentiche, che sanno apprezzare quei piccoli gesti , quegli  sguardi e quelle parole capaci di riempirti il cuore..che come me rimangono colpiti dalla spontaneità e dalla semplicità della gente, prerogative ormai di pochi..a cui basta trascorrere anche solo una mezz’ora in silenzio al fianco della persona amata per essere felici. Ma la scrivo pensando anche a chi mi ha fatto soffrire rimproverandomi spesso di essere una bambina un po’ingenua, che a 28 anni vive ancora nel mondo delle favole e che si sente tagliata fuori da una società in cui vige l’opportunismo e la falsità.

Se tre anni fa mi avessero raccontato di rapporti nati in chat forse con la solita diffidenza che spesso mi caratterizza, avrei detto scettica “non ci credo”, “è impossibile”, “non penso potrebbe capitarmi”! Ed invece è accaduto proprio a me, quando una fredda sera dell’aprile 2007, stanca ed un po’ annoiata dopo aver superato un esame davvero “interminabile” per l’abilitazione alla professione, cercavo di rilassarmi al Pc. Casualmente quella sera su una chat due vite molto diverse si sono incrociate. Due persone fisicamente molto lontane ma lontane soprattutto per idee, abitudini, interessi ed esperienze. Diciamo che nella vita reale difficilmente due persone cosi avrebbero modo di incontrarsi e condividere un qualcosa!Da subito ho percepito qualcosa di strano che non è facile da descrivere a parole…sensazioni particolari nei confronti di questo ragazzo che raramente mi era capitato di provare prima di allora per altri. Una forte curiosità. Interesse? Attrazione? Insomma una sorta di magnetismo che giorno dopo giorno andava crescendo nei suoi confronti!La voglia di conoscere tutto su di lui, sulla sua vita, il suo passato, il suo mondo, il desiderio di sentirlo vicino, di abbracciarlo, il primo pensiero quando mi svegliavo e l’ultimo quando andavo a dormire. Tutte queste sensazioni apparentemente positive spesso però si alternavano a momenti in cui provavo timore poiché alcuni aspetti di lui mi lasciavano perplessa! A volte spariva per giorni ed era impossibile rintracciarlo, a volte invece ci sentivamo spessissimo anche tramite webcam. Lunghe chiacchierate, confidenze, scambi di opinioni, risate, battute, ma anche discussioni accese.Ormai era entrato a far parte delle mie giornate e quando capitava di non sentirlo per un po’,mi mancava in maniera indescrivibile! Una delle cose che ho apprezzato da subito in lui è stata la capacità di farmi sentire a mio agio, era come se mi conoscesse da una vita e non mi sentissi mai giudicata da lui, mi comprendeva ed accettava sempre, in tutte quelle che sono le mie contraddizioni! Avevo la netta sensazione che avesse capito di me molte cose e che probabilmente sapeva come comportarsi nei miei riguardi, insomma sapeva prendermi come in pochi nella vita reale avevano saputo fare!Lo sentivo vicino, sincero ed interessato alla mia “anima”! Non mi era mai capitato di avere una complicità ed un’intesa cosi forte con una persona. E alla fine dopo 4 mesi..il colpo di testa!! Incontrarlo anche se distante 400 km da me!Un gesto forte per quanto mi riguarda; chi mi conosce bene sa che in genere difficilmente rischio e mi lascio andare. L’incontro: attimi che non dimenticherò mai, tanta paura perché in fondo mi ripetevo: “ E se mi fossi sbagliata”?? In fondo non so chi avrò di fronte e se avesse recitato fino ad ora?? E’ pur sempre un estraneo!” Ma no, per il mio cuore non lo era..non poteva esserlo! Non lo so neanche io come ho fatto a trovare il coraggio!Certo è che il desiderio di guardarlo finalmente dritto negli occhi e perdermi in quell’azzurro cosi intenso che neanche il mare d’estate sa regalarti, era troppo forte per rinunciare…un’emozione indescrivibile..irripetibile…ricordo quelle scene come se fossero fotografie impresse nella mia mente! La sua voce, i suoi sguardi, i suoi movimenti e quei piccoli particolari che probabilmente non dimenticherò mai!Abbiamo passato poco tempo insieme ma sono stata davvero bene con lui. Com’è continuata e quale sia stato il finale credo non importi… come tutti i sogni ad un certo punto si aprono gli occhi e finiscono. Io questo sogno, visto che lo sto scrivendo, mi piace farlo finire qua e custodirlo gelosamente nel mio cuore. Grazie ancora per le emozioni che sei riuscito a regalarmi..!

LICIA81

P.S. Un ringraziamento particolare a Luca che mi ha dato fiducia  proponendomi di scrivere per questo fantastico sito, pur non conoscendomi e al mio amico Gianluca che mi ha aiutato nella parte operativa..!

C’è una casa,nel bosco…

giovedì, 28 Gennaio 2010 by

sottobosco...

 

 

Presi la macchinetta  fotografica e mi avviai verso il sottobosco. Non era una giornata particolarmente calda ma c’era uno strano tepore che mi dava tranquillità. Per molto tempo avevo sentito parlare di quella casa nel bosco, dove da bambina aveva vissuto una vecchia zia di mio padre. Più che un luogo mi sembrava un’idea, un sogno, qualcosa di intangibile, qualcosa di vivo solo nei ricordi.

Camminai per una buona mezzora tra quegli alberi e quelle foglie. Mi sentivo come persa in un abbraccio e ogni cosa era così limpida e naturale da togliere il fiato. Era quel profumo che c’era che mi dava alla testa, qualcosa di unico nel suo genere, qualcosa che una descrizione verbale non saprebbe rendere,neanche con le metafore più ardite. Mi soffermai più volte sul ciglio del sentiero, osservando tutto ciò che avevo intorno, dalle foglie secche sparse sul percorso alle tele di ragno costruite come opere d’arte tra un tronco e l’altro. La vista di tutti quei  colori , fidatevi, è estenuante per un occhio non più abituato a perdersi nei dettagli ma a guardare sbrigativamente. Forse non basterebbe una vita per ricominciare ad avere quello sguardo indagatore su ogni cosa.

Superato un piccolo ruscello,mi ritrovai in una zona del bosco molto più fitta. Dovevo scansare quasi i rami che mi ostruivano il passaggio e il sentiero si fece meno definito e più arduo. Fu allora che la vidi,stagliarsi davanti a me,bella come non l’avevo mai immaginata. “Eccola!” pensai. Eppure,nell’aprire l’obiettivo della mia digitale,mi sentii un attimo in colpa. Potevo violare così quel posto?

Le mura ormai rimaste in piedi erano  4, quasi completamente ricoperte da edera, ma quel posto sembrava così vivo! Più vivo di quanto ci si sarebbe potuti attendere ed era lì ad aspettare che io lo vivessi. Entrai quasi con timore nella prima delle 4 stanze, che probabilmente era una cucina poiché c’era un’apertura sulla parete somigliante a un vecchio forno a muro. Chiusi gli occhi e immaginai le voci delle bambine e di una madre che prepara il pranzo. Delle vite molto umili, quando ancora non si conosceva altro che ciò che si aveva intorno. Nelle altre 3 stanze non c’era molto, si intuiva poco, ma anch’esse erano mura che avevano avuto occhi.

Scattai quante più foto potei ,fino a che la batteria non fu completamente scarica. Poi mi sentii anch’io scarica e piansi per un po’,di fronte a tutto ciò che un tempo era stato e che ora non era più se non nei ricordi di una vecchia donna.

Caccia al leone

martedì, 26 Gennaio 2010 by

Siamo di nuovo all’appuntamento della Caccia al Tesoro, dopo alcune settimane di riposo… anche delle mie tasche…

Un nuovo particolare, un leone di bronzo, che arrugginito rugge, nascosto chissà dove nella nostra amata Lanciano tutta da scoprire!

REGOLAMENTO RISERVATO A QUESTA CACCIA: vi lascio una foto sulla home e una su questa rubrica. In base a queste mi dovete semplicemente dire, tramite i commenti o la mailing, che via è e confidarmi quale locale si trova nelle vicinanze (abbiamo applicato il Lodo Alessandrelli: non è richiesto il numero civico), in comunicazione privata, tanto per difendere la privacy dell’eventuale proprietario del particolare. Nel dire pubblicamente la via, nello scriverla, io non vi dirò se avete azzeccato o meno, perlomeno non in forma pubblica, ma una volta che trovo chi mi ha dato la risposta esatta comunicherò il vincitore in queste pagine in maniera ufficiale.

Che si vince? Premi a scelta, alquanto amichevoli, tra i quali:

– Una ironica recensione del vostro bagno di casa o di ufficio o di azienda da parte di Roger Vaters

– Un servizio fotografico vario e creativo da parte del Blow Up Studio a cura di Gianluca Scerni

– Dolci fatti in casa preparati o dalla Deliziosa o da Rò, a sorpresa

–  1 copia del CD di TAJGA dei THE MARIGOLD(prodotti da Amaury Cambuzat degli Ulan Bator/Faust/ChaosPhysique)

– un pomeriggio di birdwatching nell’oasi privata Alessandrelli dove scoprirete uccelli esotici rarissimi in una gabbia più che pregiata

Che dire? Dateci dentro e buona caccia a leone!

il simpatico leone

il simpatico leone

Tundra

giovedì, 21 Gennaio 2010 by

tundra

DeAmbula Records è lieta di presentare TUNDRA (video/short film realizzato da Tobias Feltus e Roth Moore, diretto da Tobias Feltus) singolo estratto dall’album “tajga” recentemente nominato fra le proposte italiane più interessanti da Beat Magazine e fra i miglior album del 2009 da sounds.blog.it.

ACID COBRA RECORDS

in co-produzione con DeAmbula Records ed I dischi del Minollo

Presentano

TUNDRA singolo estratto dall’album “tajga” prodotto da Amaury Cambuzat(Ulan Bator, Faust) e realizzato in Settembre 2009 dalla label inglese Acid Cobra Rec. e la co-produzione delle due label lancianesi DeAmbula Records e I dischi del Minollo, distribuito in Italia da Venus.

http://www.youtube.com/watch?v=2HQaWW4_J2I

Il video realizzato in Scozia nel mese di Novembre dall’americano fotografo, cineasta e designer Tobias Feltus da Gennaio sarà in rotazione sulle maggiori web tv e canali satellitari.

Tobias Feltus è noto ai più nel settore artistico per aver lavorato con band come Aereogramme e Lord Cut Glass della Chemikal Underground Rec. (label dei ex-Delgados che nel suo rooster segue band come Mogwai e Arab Strap, ed ha lanciato Interpol). Oltre alle numerosissime mostre fotografiche in Europa e U.K., il suo curriculum comprende anche la produzione del cortometraggio animato Solo Duets [2005], il quale e’ stato nominato per i Nastri D’argento, ed ha vinto Miglior Animazione a Krakow Film Festival e Miglior Cortometraggio al Festival Du Cinema Italien presso l’Espace Pierre Cardin a Parigi

I Marigold con Tundra abbracciano perfettamente quelli che sono gli scenari misteriosi, pieni di simbologia e colmi di malinconia, ideali per ambientarvi un viaggio dello spirito, con un innegabile predilezione per i soggetti interni che nell’opera di Tobias Feltus sono sempre evidenti.

Il “post-divisionismo” di Feltus si fonde con l’”avant/post rock” dei Marigold distaccandosi dalla classico modo di intendere il “videoclip“, riuscendo ad integrare una canzone ad un cortometraggio in cui la malinconia assume una forma ciclica e senza fine da sempre nelle corde della band.

il link del video: http://www.youtube.com/watch?v=2HQaWW4_J2I

il link del making of: http://www.youtube.com/watch?v=qnG965O8Wjc

DeAmbula Records

http://www.myspace.com/deambularecords

Alessia sotto scatto

mercoledì, 20 Gennaio 2010 by

Alessia sotto scatto

Ti ho vista tra un drink e l’altro, i tuoi occhi avevano molto da dire
Non credo ci sia molto da spiegare, sei inavvicinabile, lo so
Ti guardo mentre cammini, i tuoi passi sono dolcezza tra le nuvole
mentre sfiori i passanti e gli ultimi arrivi nel pub
Non c’entri molto con la folla qui, lo sai? Sei un fiore vivo dalle radici lontane
I tuoi occhi sono due cosmi che esplodono in un unico universo
come supernova color nocciola
mentre il mio martini mi porta ancora via
e la gente qui non riesco più a sopportarla
Ti guardo da lontano, sei così rock, lo vedi da come spezzi
la monotonia qui dentro
Sei un demone senza catene, assolutamente libera
ma dagli occhi di un angelo
Quegli occhi densi e sei così rock quando ti vedo passare
Dolcezza tra le nuvole.
Sotto scatto di un fotografo, ma non sotto scacco di un nessuno.

Finisco il martini e vado via, demone dagli occhi d’angelo.

Nota: I personaggi ed i luoghi riprodotti nelle foto non hanno nulla a che fare con questo racconto.

In collaborazione con:
Alessia Alfino (modella)
Naomi De Florio (stylist)
O’Neill’s Pub (location)

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foto di Gianluca Scerni
aiuto Mirko Scolaro
testi Luca Di Francescantonio

Per vedere le altre foto clicca qui

Il regno dell’Impossibile

martedì, 5 Gennaio 2010 by

Nel  regno dell’Impossibile,non si sarebbe dato pace né contegno. Avrebbe potuto sentire e vivere come non aveva mai osato fare.

Questo pensiero lo ossessionava durante il suo viaggio,guardando fuori dal finestrino. Quel giorno sarebbe stato uno come tanti ma i pensieri,quei pensieri che aveva in mente erano come pochi. Una nuova ossessione e la ricerca spasmodica di un posto dove essere sè stessi senza timore.Un uomo era seduto dinanzi e lo fissava. Forse si accorse del  turbamento  di quel  giovane e accennando ad un sorriso lo invitò a spiegare,ad esporre la sua idea.

“Oh se davvero esistesse un posto così, non vorrei mai andar via. Parlerei  usando parole nuove che qui nessuno sa cogliere e forse…..Dio mi perdoni, forse piangerei anche alla luce del sole!”

Se lo immaginava così,quel posto Impossibile. Un posto dove amare e morire si equivalgono, dove la sofferenza e il piacere si annullano. Un posto dove si può dire tutto e il suo esatto contrario e la neve quando cade,ha un rumore straziante. Il rumore del silenzio stesso. Cosa c’è di più doloroso di un silenzio?Un silenzio può lacerarti l’anima senza lasciarti neanche il tempo di capire. Un silenzio può lasciarti sospeso nel vuoto mentre sei lì,di fronte a colei che credi essere la tua sola fonte di Vita,la tua suprema Illusione,  pendendo dalle sue labbra, labbra violente che possono racchiudere parole sublimi o parole dannate.  Labbra che non aspettano altro che essere violate per ridere di te ed accusarti colpevole di non si sa che bassezza.

“ Ma nel mio regno dell’Impossibile,un sì sarebbe un no ed un no sarebbe un sì. Ogni valore sarebbe stravolto  e ogni convenzione  decisamente abbandonata. Le lacrime,di nuovo,sarebbero dolci e il sorriso diventerebbe amaro. Oh sì,amarissimo, per chi non saprebbe farlo. Chissà dove arriverò e quanto ancora dovrò partire e viaggiare e sentirmi stanco e insofferente, ansioso e disilluso. Caro signore,questa è la mia idea,questo è il mio pensiero,questo è tutto ciò che conta, tutto ciò per cui vale la pena vivere ed è la causa del pallore del mio viso,del mio turbamento e della mia avidità. Viaggerò se necessario anche tutta la mia vita per trovare questo posto e non è detto che io lo trovi mai. C’è chi perde tempo ad amare una donna, chi a cercare se stesso. Io voglio sognare l’utopia e cercarla dentro e fuori da me. Ovunque io veda un barlume di questa speranza,assurda ed ingenua, è là che devo andare. E chissà quante strade dovrò ancora percorrere e quanti occhi ancora incrociare,ma io lo so,lo so……esiste

Detto questo il giovane si alzò,sistemò il suo cappotto e senza dire una parola, solo con le mani che tremavano e in volto una strana espressione,fece un cenno di saluto al suo interlocutore e sceso dal  treno, si allontanò.