Archivio di Maggio 2009

Questa volta è una riflessione

giovedì, 28 Maggio 2009 by

La LamentosaDopo una lunga assenza torno a proporvi un tema sul quale esprimere la vostra opinione. Questa volta non mi sento di dire che la mia è una lamentela, ma piuttosto un’amara riflessione che voglio condividere con tutti quelli che si trovano o si sono trovati in una situazione simile.

Avete presente quando, all’improvviso, mentre state parlando con qualcuno o magari mentre leggete o ascoltate qualcosa, scatta un meccanismo che vi isola immediatamente dal resto? L’audio si spegne…le persone appaiono lontanissime… e voi riuscite solo a pensare ad una cosa: “MA IO, CHE CI STO A FARE ANCORA IN QUESTA SITUAZIONE? Intorno a me c’è un mondo che va velocissimo e io invece rimango sempre ferma allo stesso punto”.

Inadeguatezza? Amarezza? Insoddisfazione? Non so bene come definirla, perchè in realtà è una sensazione che racchiude diversi stati d’animo e soprattutto può accadere in relazione a diversi argomenti: amore, lavoro, famiglia, società e molto altro.

E voi?

Pensate di essere su quel treno o lo rincorrete senza mai raggiungerlo?

Scatti di appetito

giovedì, 28 Maggio 2009 by

A Lanciano un pizzaiolo dai modi spicci e una cameriera un po monella vengono immortalati in indicibili…Scatti d’appetito

Questa è la reinterpretazione delle voci che circolavano tempo fa a Lanciano riguardo un pizzaiolo che molestava le sue cameriere. Ovviamente la storia è frutto di immaginazione, i personaggi ed i luoghi non hanno nulla a che fare con queste voci. Leggi il resto di questo articolo »

Luca Cicchitti: schizzi e disegni

domenica, 24 Maggio 2009 by

disegno by Luca Cicchitti

disegno by Luca Cicchitti


disegno by Luca Cicchitti

disegno by Luca Cicchitti

Casino Royale, waiting for the new album

sabato, 23 Maggio 2009 by
Casinò Royale - foto by sito ufficiale casinoroyale.it

Casinò Royale - foto by sito ufficiale casinoroyale.it

Siete appassionati di Musica?
Se la risposta è si allora vi chiedo la cortesia di collegarvi al seguente link:
http://www.myspace.com/casinoroyale1
Se non li conoscete vi dico che si tratta dei Casino Royale, una delle band più longeve del panorama musicale “leggero” italiano e di uno dei gruppi che ha saputo assorbire meglio le tendenze musicali mondiali e trasferirle al pubblico italiano che solo in piccola parte a saputo goderne.

Il loro nome, come è facile intendere, è preso dal famoso film (il primo CasinoRoyale) anzi, quando è uscito il secondo CR, i gruppo era in trattativa con la sony pictures per la realizzazione della colonna sonora, anche perché c’era un problema da risolvere visto che loro erano e sono depositari del nome CasinoRoyale per l’Europa.
Qualcosa però non andò in per il verso giusto nonostante fossero già andati un paio di volte a Londra per mixare alcuni pezzi sotto la guida del Guru DJ dal gonnellino a scacchi Howie Bernstein (U2, Tricky, Bjiork..).
Non ci fu l’accordo e la colonna sonora fu realizzata dal cantante degli Audioslave ma se sentite alcuni pezzi di Reale tipo “Royale sound” si sente che sono stati pensati come sottofondo di un film d’azione come quello.

Il genere? Diciamo che loro mischiano l’hip hop al pop mantenendo sempre una radice dub, cantano in italiano e inglese. I loro testi sono sempre pungenti e mai scontati…. ma diciamo anche che delle definizioni ci importa poco e che ci piace la buona musica.

Perché non sono mai diventati molto famosi in Italia?

1-Perché mai sono scesi a patti con le regole dello show business italiano;
2- Perché forse non gli è mai interessato più di tanto, fatta eccezione per il bravo giuliano Palma che ad un certo punto della loro storia ha pensato di “mettersi in proprio”; diciamo che in Italia, fatta eccezione per una fascia territoriale che va da Ancona a Foggia (escludendo Roma), c’è un bel giro musicale quindi puoi tranquillamente campare una vita di musica e soprattutto di concerti senza dover mettere la tenda nelle trasmissioni musicali per teenagers sulle reti principali (anche se qualche apparizione c’è stata).

3-Forse perché il loro punto di forza/leader/frontman (Alioscia) non è riuscito a rinnovare il suo stile vocale, sicuramente interessante e innovativo dieci anni fa ma bisognoso (a mio modesto avviso) di un piccolo cambio oggi.

Quando è uscito “Reale” nel 2006 (cacchio sono già 3 anni) i fans come me, gli irriducibili, quelli che hanno saputo apprezzare tutti i cambiamenti di stile e genere della band senza mai sentirsi traditi, hanno sicuramente gioito perché il lavoro è stato un grande esempio di stile e maturità ma le grandi aspettative non possono che rimanere tradite e quindi è rimasto un po’ di amaro in bocca. Forse quello che ha sorpreso è stato proprio il fatto che ci si aspettava uno di quei cambiamenti di rotta tipici della band che invece non c’è stato.
Fatto sta che ora, a risentirlo a distanza di 3 anni “Reale”, penso che si tratti di un grande album.

A riprova dei contatti della band col grande HowieB esce nel 2007 “Not In The face. Howie B vs Casino Royale” (RMX di Reale) “ Howie B torna in studio, riapre tutte le traccie e in piena libertà remixa da vero dub master l’intero album. Profondo, urbano, oscuro e sperimentale. Ora distribuito in tutto il mondo dall’etichetta dello storico club Fabric di Londra.” (dal sito CR)

In attesa del nuovo disco atteso entro la fine del 2009 leggetevi la loro storia in sintesi su myspace e soprattutto se vi capita andateli a vedere e sentire.
Forza Casino Royale .. Forza Alioscia!!

Soul of Ska (Vox Pop, 1988)
Jungle Jubilee (Kono Records, 1990)
Ten Golden Guns (Unicorn, 1990)
Dainamaita (Black Out, 1993)
Sempre più vicini (Black Out, 1995)
1996: Adesso! (Live – Black Out, 1996)
CRX (Black Out, 1997)

Reale (V2 Records 2006)
Not In The face. Howie B vs Casino Royale (RMX di Reale) – 2007

Royale Rockers. The Reggae Sessions (Raccolta RMX) – 2008
2009?

www.casinoroyale.it (scava negli archivi per scoprire aneddoti e fatti vari sul gruppo)

L'Aquila

sabato, 23 Maggio 2009 by
Il Terremoto - foto by Gianluca Scerni

Il Terremoto - foto by Gianluca Scerni

Lunedì 6 aprile 2009 ore 03:41
Un grande boato…Tremano le viscere della terra, sale l’onda maligna della distruzione lungo le colonne delle case, sveglia le famiglie con i bambini che sereni dormivano nel sonno dell’incoscienza e li fa piangere forte sempre più forte, mentre il panico sale… Alcuni scendono giù per le scale, senza nulla, solo la propria vita che è la cosa più cara da salvare, altri sono immobilizzati dall’impotenza e sperano, abbracciando la persona cara, di poter fuggire quando tutto sarà finito.
Allarmi di negozi e auto suonano ovunque, i cani abbaiano e il rumore sembra non cessare mai: tra le lacrime della gente, il terrore di un grido, continuano a crollare calcinacci, le case si frantumano come fossero castelli di sabbia alzando un gran polverone nel buio della notte, nuove scosse, scricchiolii agghiaccianti e la gente corre sulle macerie con le mani sulla testa… fugge, chi ha potuto, da questo INFERNO che si è scatenato sul mio popolo!
Molti si girano per un attimo dietro le spalle per controllare se la madre, la figlia, il nonno, lo zio… è ancora lì dietro di loro… E INVECE NON CI SONO!… Folle è la corsa per tornare alla propria casa e immenso è il dolore di chi della propria casa non ritrova proprio nulla, insieme alla madre, la figlia, il nonno, lo zio…che ha perso durante la fuga. Foga nelle persone tra i mattoni che vengono tolti uno ad uno per liberare chi ancora grida e si fa sentire immerso dalle macerie di ciò che ha costuito magari per una vita…
L’Italia intera al mattino è già in viaggio per andare dalla mia gente: sono i soccorsi, la solidarietà umana, è lo Stato…ma fra quella gente ci sono i genitori, i genitori di quei figli che erano lì per studiare…Ed è questo il dramma di questa catastrofe!
L’impotenza che si percepisce è talmente grande che ti svuota l’anima, gli occhi assolti della gente che guardano un cornicione rimasto in piedi, i resti che mostrano un panorama spettrale di quella che era fino a pochi secondi prima la loro vita a colori, corpi ammucchiati su i marciapiedi, sulle panchine, i visi tramortiti spaventati, ancora terrorizzati…Gridi di madri che si alzano, rompono questo silenzio improvviso che parla e dice tutto da sé…
Ed è questo l’inferno…

Ed era quello di prima il paradiso nel benessere del progresso, della famiglia, degli affetti, dei ricordi, della dinamicità del lavoro… la dignità dell’esistenza umana.
E in questi casi ci si rende conto di quanto L’ESSENZIALE SIA INVISIBILE AGLI OCCHI: una casa, chi ami al tuo fianco per condividere la quotidianità e la vita… cose sulle quali non poniamo mai un sguardo attento, riflettendo: “Con questo ho TUTTO”…ed è questo TUTTO INELUDIBILE che è stato tolto alla mia gente…In venti secondi il NULLA!
La natura matrigna, sovrana, si è riappropriata delle vite che l’ingegno dell’uomo ha cercato di salvare, nel vano tentativo della sublime illusione scientifica.
Ma l’uomo non accetta questa impotenza, non accetta il limite, ama sentirsi padrone della propria vita, libero di scegliere ancora…e allora si scava, si costruisce, si porta conforto, si sostiene…Perché non c’è cosa che ci unisce di più che IL MALE!… Perché quando siamo nel benessere siamo egoisti, mentre nel dolore abbiamo sempre bisogno dell’altro!
Quelle mani di sangue che scavano, quelle mani che applaudono per una vita salvata…Quelle mani che si asciugano le lacrime, quelle mani che si stringono…

Quelle mani sono le stesse mani dell’uomo, l’uomo che ha costruito casa di sabbia!
SEMBRA ASSURDO, ma la dicotomia tra l’essere umano e l’essere animale…è sottile!

La Fenice

P.S.: Le foto di questa pagina sono di Gianluca Scerni, altre riguardo questo dramma si trovano su gianlucascerni.it/gallery/v/terremoto-laquila


Il Terremoto - foto by Gianluca Scerni

Il Terremoto - foto by Gianluca Scerni

Cercasi modelle per coverpeople

mercoledì, 20 Maggio 2009 by

Ok terzo servizio terminato! Si va avanti con il prossimo.

Stiamo cercando ragazze per partecipare alla realizzazione della quarta copertina di 66034.it Leggi il resto di questo articolo »

Pel ‘mbett!!!

martedì, 12 Maggio 2009 by

E’ inutile negarlo, siamo tutti collusi.
Ognuno di noi, pur di avere una qualche facilitazione è sceso a patti col “potere” ed ha accettato un po’ di subirlo mettendo da parte i principi che dovrebbero essere invece alla base di una convivenza civile.
I principi? C’è bisogno che li elenchi?

Merito
Onestà
Fierezza
Fratellanza
Altruismo
Impegno
Umiltà

Che si tratti di un compromesso col politico di turno per avere una qualche raccomandazione ……..
con l’amministratore del condominio per essere agevolato in qualche scelta condominiale …..
con l‘allenatore della squadra di calcio di mio figlio per evitare che stia sempre in panchina semplicemente perché al momento è il meno bravo e non può aspettare, come invece sarebbe giusto, il suo momento ……
con l’amico infermiere perché così quando ne avrò bisogno (e tutti prima o poi ne hanno bisogno) mi può risparmiare lunghe attese nella prenotazione di una visita medica ……….
col capo ufficio così a fine anno magari, nella distribuzione del misero premio di produttività avrà un occhio di riguardo o magari ad aprile mi regalerà i biglietti della Fiera dell’agricoltura di cui peraltro non mi frega un’emerita pippa. …
Continuo?

… col titolare dell’impresa edile della porta accanto così magari prende mio figlio neo laureato in architettura per fargli fare un pochino di gavetta (tipo 5 -10 anni) facendogli fare lo schiavo fra le scartoffie dell’ufficio per 8/10 ore al giorno per 500 euro al mese quando va bene senza poter neanche mettere il suo nome sui progetti
…. Col capoturno così magari non mi mette nel reparto fonderia dove cazzo ragazzi si crepa davvero e perdi un chilo ogni turno per quanto ti disidrati
Mi fermo qui ma potrei davvero farvi altre decine di esempi

Il sistema si basa su queste cose! L’abbiamo creato noi, i nostri padri ce l’hanno insegnato, da tangentopoli in poi tutto si è inquinato a dismisura, anche all’interno delle famiglie, fra parenti scattano questi meccanismi. Ognuno ha cercato di trovare nella propria posizione il proprio punto forte cioè il punto su cui poteva “ricattare” gli altri in modo da essere forte ed avere anche lui qualche carta da giocarsi.
Così l’infermiere in cambio della visita medica senza attese può chiedere all’amministratore del suo condominio di rifornirsi, per quel tale lavoro, dal fratello che ha una piccola ditta di manutenzioni;
L’allenatore chiederà a me che dirigo l’ufficio dove lavora suo cugino di avere un occhio di riguardo perché attraversa un periodo familiare difficile. In cambio di questo, ma senza che io glielo chieda, darà più spazio a mio figlio nella squadra di calcio del paese.
Mia moglie, capoturno nella azienda in cui lavora ha tanta pena al cuore per il nostro giovane figlio architetto e chiederà all’amministratore della Edilizia Antietica S.p.A., la cui moglie Wendy è sua amica di palestra,  di prenderlo perché ha bisogno di lavorare dopo tanti sacrifici all’università e non vuole andare all’estero dove pochi altri amici temerari hanno trovato facilmente impiego.  Ovviamente in cambio sarà disponibile per eventuali favori o raccomandazioni all’interno dell’azienda dove gode della stima del capo verso il quale da molti anni si mostra disponibilissima, fa turni snervanti e, avendo la reperibilità notturna, deve andare in azienda ogniqualvolta si blocca la linea nel bel mezzo della notte perché l’operaio di turno (quello nuovo, assunto a tempo) non ha ancora capito niente di questo meccanismo (ma diamogli un po’ di tempo) perché è li per amore di una ragazza del luogo conosciuta durante l’università… l’amore è ancora cieco .. a volte

Io non ho letto Gomorra né ho visto il film ma temo che, con le dovute proporzioni, sia descritto uno scenario simile

Io sono il primo ad essermi comportato così … lo ammetto non sono diverso
Ma da oggi voglio che le cose cambino. Da oggi vorrei prendermi le mie responsabilità. So che sarà difficilissimo e che questo mi porterà a rinunciare a tante cose e forse anche a tanti amici ma devo provarci e devo riuscirci.   e come me dovrebbero farlo tutti. La coerenza è difficilissima ma le cose difficili sono quelle che danno più soddisfazione. I nostri figli non dovranno più vedere il cattivo esempio all’interno delle proprie famiglie.


.. ma da solo non  posso farcela, ho bisogno dell’aiuto di tutti

L’essere collusi col sistema ci ha portati a non avere più il minimo interesse per il prossimo, ad essere individualisti sapendo che ognuno deve pensare in tutti i modi (soprattutto nei modi meno etici che sono a volte più facili) a curare il proprio orticello. Non ci sono più i rapporti umani, la sana ironia, la voglia di interagire senza per questo pensare di dover competere, anche solo verbalmente, ogni volta che ci si rapporta ad un altro.

Se c’è un’espressione che mi è sempre piaciuta del nostro dialetto è “Pel ‘mbett” (Traduzione “pelo in petto”) si dice per spronare un uomo a comportarsi come tale, con fierezza e senza paure (nei maschietti la crescita dei peli avviene nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta).  Per incoraggiarlo a mettere da parte l’indecisione a volte comoda che è tipica dell’adolescente, per spronarlo a prendersi le proprie responsabilità.

Responsabilità… leggevo da qualche parte che negli anni ’60 una persona di 25 anni aveva già tre figli, un lavoro, una casa; pensava già da adulto nel senso che si assumeva le proprie responsabilità, sposava certi principi etici e li metteva in pratica e soprattutto non gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello di depilarsi.
Oggi a 40 anni ancora buona parte sono single, non si interessano alla società e pensano che la crisi di valori forse c’è ma non sta a loro risolverla, …. loro tanto che possono fare, mica dipende da loro. Loro devono depilarsi.

Prima di dare la colpa di tutto ai politici che ci rappresentano pensiamo che siamo stati noi a votarli e che loro non esprimono altro che quello che siamo noi.
Ragazzi dobbiamo resettare la macchina e ripartire, ognuno nel suo piccolo microcosmo deve prendersi le sue responsabilità prima che sia troppo tardi

So che posso sembrare poco cool oggi che anche i maschietti amano depilarsi ma comunque …
…. PEL ‘MBETT!!!

Mi sto perdendo.

domenica, 10 Maggio 2009 by

Non ci sono dubbi. Mi sto perdendo. Fermo l’auto nella strada immensa persa in un deserto di cemento che si china su se stesso all’avvicinarsi di un altro tramonto, l’ennesimo ma uguale a quello di ieri. L’aria calda, inaspettata dopo un febbraio freddo, mi lascia leggero nella mente.

Dove ho messo la cartina? Dovrò mettere in ordine anche qui, in macchina oltre che nei miei pensieri di scorta. Sento ancora quell’eco provenire dall’autostrada silenziosa, aldilà del casello di questo paese sperduto. Voglio solo cercare un posto dove fermarmi, e capire. Non penso sia poi così difficile stare lontano dagli altri come volevo. È un periodo strano, sensibile, quando decidi di provare strade diverse.

Nel caldo, la strada provinciale mi accoglie nella sua freddezza, vecchia di anni, crepata dalle troppe piogge, derisa dai troppi terremoti di questo secolo. L’auto è già lontana e parcheggiata. Pulisco i miei occhiali da sole mentre mi guardo attorno nel deserto, case e case bianche lasciate e trascurate senza filtri e senza numeri, senza vita e senza ordine. Sento il sapore di un mare lontano che non c’è sulla punta delle mie labbra, assaporo il sale di una sete senza preavvisi, al centro di un deserto di cemento. Sono le due del pomeriggio.

Ricordo lei e il suo sguardo, il suo corpo nudo nel mio letto in un pomeriggio simile a questo. Stava ancora ridendo, come solo lei sa ridere, per qualche mia scemenza, mentre cercavo di non guardarla. Mentre ora, cerco di non ricordarla. Non so dove mi sono perso. Capita di prendere strade che non si volevano, di prenderle e basta senza fare nulla se non fidandosi dell’istinto, di un uragano nascosto nato da cause invisibili. E lasciare che l’uragano vada e si abbatta su quelle strade.

Entro nell’albergo in fondo alla via, mentre signore anziane rimangono sedute accanto le porte di casa, e gatti indolenti rimangono assonnati a guardarti. Il trentenne alla portineria mi chiede i documenti, mi lascia una chiave. Penso di rimanere una notte.